Il pacco era arrivato. Stava lì, in mezzo alle bollette, alle lettere e coperto dalla pubblicità, vicino al telefono.
"... e questo ... ?" - chiesi a mia moglie.
"Ah, sì. E' arrivato ieri." - rispose lei, con la sua serafica 'non chalance'.
Quello che per me era come l'arrivo di un nuovo figlio, per lei era solo un'altra carabattola, piena di fili elettrici, che le sarebbero stati tra i piedi da allora in poi.
La stessa cosa era avventuta per gli altri miei "parti prematuri", come il robot spaventacani, il drone attorciglia-capelli, la zanzariera raccoglipolvere, i pannelli fotovoltaici scaricapile, la scopa elettronica sposta-immondizia, la centralina meteo scorda-ombrelli, eccetera eccetera.
Aprii il pacco con la metodicità e l'impazienza di un ginecologo. Non volevo e dovevo perdermi niente.
All'interno, c'erano altri pacchettini più piccoli, che sembravano confezioni di medicinali.
"Adesso compri le supposte via internet ?" - chiesero gli occhi di mia moglie, che erano arrivati ad osservare curiosi di cosa si trattava.
"Ma quali supposte...!" - borbottai, sperando di non aver ricevuto un vero "pacco", ovvero una truffa.
Aprii con trepidazione una scatoletta, quella più grande.
"No" - dissi tronfante - "Questa non è una medicina :)"
E mostrai una scatoletta di plastica con un circuito elettrico all'interno.
"Indovina cos'è?"- le chiesi
"Un frullatore di cervelli." - rispose mia moglie.
"Ci sei andata vicina" - dissi io. E sentenziai: "Si tratta di un computer vero e proprio, completo."
E cominciai a indicarle alcuni punti della scatoletta.
"Questa è l'alimentazione , come quella del telefonino, a basso consumo. Qua ci sono gli ingressi USB, questa è la LAN per internet, questo è per il televisore, questa è la telecamera, questa è la telecamera all'infrarosso..."
Mia moglie si era già allontanata, disinteressata alla cosa, bofonchiando un "Beh, adesso vedi dove devi metterla, questa supposta. Non pensare di lasciarla su una sedia :)"
Dopo qualche giorno, non riuscii più a staccare mia moglie da quella scatoletta, o meglio, da quel computer attaccato ad internet ed alla televisione, con tastiera e mouse senza fili, seduta sulla poltrona di casa.
Guardava internet al posto del mio telegiornale, oppure consultava FaceBook anche mentre mangiava.
Tutto questo attraverso quel 'cosetto' da 30 euro arrivato via posta dall'Inghilterra, con un hard-disk che era un SD di una macchina fotografica e con una risoluzione video HDMI spaventosa.
"Meglio di un MAC", - sentenziò mia moglie - "Si vede molto meglio". E continuò: "Però, perchè non è anche telefonino ?"
Io risposi con "Forse costerebbe molto di più, non credi ?".
Intanto, ne stavo ordinando un'altra, di quelle scatolette di medicinali.
Questa volta per me. Per poterla usare io :)
[continua...]
RobAng