mercoledì 19 agosto 2015

L'arrivo del Lampone





 Il pacco era arrivato. Stava lì, in mezzo alle bollette, alle lettere e coperto dalla pubblicità, vicino al telefono.

"... e questo ... ?"  - chiesi a mia moglie.

"Ah, sì.  E' arrivato ieri." - rispose lei, con la sua serafica 'non chalance'.

Quello che per me era come l'arrivo di un nuovo figlio, per lei era solo un'altra carabattola, piena di fili elettrici, che le sarebbero stati tra i piedi da allora in poi.  

La stessa cosa era avventuta per gli altri miei "parti prematuri", come il robot spaventacani, il drone attorciglia-capelli, la zanzariera raccoglipolvere, i pannelli fotovoltaici scaricapile, la scopa elettronica sposta-immondizia, la centralina meteo scorda-ombrelli, eccetera eccetera.

Aprii il pacco con la metodicità e l'impazienza di un ginecologo.  Non volevo e dovevo perdermi niente.

All'interno, c'erano altri pacchettini più piccoli, che sembravano confezioni di medicinali.

"Adesso compri le supposte via internet ?" - chiesero gli occhi di mia moglie, che erano arrivati ad osservare curiosi di cosa si trattava.

"Ma quali supposte...!" - borbottai, sperando di non aver ricevuto un vero "pacco", ovvero una truffa.

Aprii con trepidazione una scatoletta, quella più grande.

"No" - dissi tronfante - "Questa non è una medicina :)"
E mostrai una scatoletta di plastica con un circuito elettrico all'interno.

"Indovina cos'è?"- le chiesi

"Un frullatore di cervelli." - rispose mia moglie.

"Ci sei andata vicina" - dissi io.  E sentenziai: "Si tratta di un computer vero e proprio, completo."

E cominciai a indicarle alcuni punti della scatoletta.

"Questa è l'alimentazione , come quella del telefonino, a basso consumo.  Qua ci sono gli ingressi USB,  questa è la LAN per internet, questo è per il televisore, questa è la telecamera, questa è la telecamera all'infrarosso..."

Mia moglie si era già allontanata, disinteressata alla cosa, bofonchiando un  "Beh, adesso vedi dove devi metterla, questa supposta.  Non pensare di lasciarla su una sedia  :)"

Dopo qualche giorno, non riuscii più a staccare mia moglie da quella scatoletta, o meglio, da quel computer attaccato ad internet ed alla televisione, con tastiera e mouse senza fili, seduta sulla poltrona di casa.

Guardava internet al posto del mio telegiornale, oppure consultava FaceBook anche mentre mangiava.

Tutto questo attraverso quel 'cosetto' da 30 euro arrivato via posta dall'Inghilterra, con un hard-disk che era un SD di una macchina fotografica e con una risoluzione video HDMI spaventosa.

"Meglio di un MAC", - sentenziò mia moglie - "Si vede molto meglio".  E continuò: "Però, perchè non è anche telefonino ?"

Io risposi con "Forse costerebbe molto di più, non credi ?".

Intanto, ne stavo ordinando un'altra, di quelle scatolette di medicinali.

Questa volta per me.  Per poterla usare io  :)


 [continua...]


RobAng

martedì 6 gennaio 2015


Vi racconto una storia.  Questa è la vera storia di come sono entrato in contatto con un "lampone di genio"  :)

Tutto è cominciato in libreria, in quella all'interno di una stazione.  Il mio treno era incredibilmente arrivato in anticipo, e quindi avevo tempo per fermarmi un attimo a guardare il reparto "Informatica", sempre più pieno di libri su MacOSX e Linux, e sempre meno di "Finestre".

In un angolo, una pila di libri bianchi e neri, con una macchia rossa e verde:  "Raspberry PI".    Ne prendo uno, di libro, e comincio a sfogliarlo.  Parla di una scheda, simile ad Arduino, io credevo, ma fatta in Inghilterra.

Bah, penso, ci siamo fatti clonare l'idea della scheda tuttofare.   Sto per riporre il libro, però mi guardo intorno.  Ci sono altri libri sul Raspberry.  Anche troppi.  

Allora, apro di nuovo il "mio" libro e guardo meglio:  connettore di rete, due porte USB,  uscita video HDMI, connettore Input/Output,  e "udite udite" lettore SD come Hard Disk !!!

Semplicemente Geniale !    Si tratta di un computer completo su una "carta di credito"  :)

Lo voglio.  Il libro, intendo, per il momento.   Scelgo nella pila di libri identici quello che ha la copertina meno rovinata, più liscia, più bella.    E' una mia fissazione.

Vado velocemente in cassa.  Il libro costa quasi come il computer di cui parla.  Venti euro ben spesi.

Proprio così:  un computer da venti euro (circa).   Possibile ?   Lo vedremo.

Esco dalla libreria e poi dalla stazione.  Sta leggermente piovendo, e così prendo l'ombrello dentro la mia borsa.  Apro l'ombrello e appendo la busta di carta contenente il mio bel libro ed il quotidiano gratuito al manico a gancio dell'ombrello.  Sono entusiasta della copertina del libro, lucida e perfetta.  :)

Un colpo di vento rovescia l'ombrello e mi costringe a chiuderlo.  E a saltare sul marciapiede, perché un autobus arriva verso di me.   Ufffff.   Scampata bella.

Ma mi manca qualcosa.   Il libro !  La busta dov'è ?   Torno indietro sui miei passi.   Ecco il marrone della mia busta di carta in mezzo all'incrocio,  tutta strapazzata.    Raccolgo triste il mio pacco, bagnato e stropicciato, e guardo al suo interno, aspettandomi di vedere il disastro che poteva aver fatto la ruota doppia di un autobus che vi era passato sopra.

Intatto.  Il libro era intatto.  Con la sua copertina lucida rispecchiava la mia faccia allucinata e bagnata.

Solo qualche buchetto quasi invisibile.  Solo la costola del libro, che riportava qualche scanalatura in più.  Un autobus non aveva scalfito l'integrità dell'oggetto, né il suo prezioso contenuto.

Inutile dirvi che la sera stessa avevo ordinato via internet il mio Rasperry PI.  Il computer, questa volta.

:)







Roberto (BobMaX) Angeletti


"Un Lampone sotto l'Albero"

  


    Romanzo Tecnologico